Lasciami piangere, ma stammi vicino!
A volte le parole non bastano. E allora servono i colori. E le forme. E le note. E le emozioni. -Alessandro Baricco-
Emozioni, sentimenti e passioni
Facciamo brevemente una piccola, ma grande distinzione: le EMOZIONI possono essere definite come un allontanamento dal normale stato di quiete dell’organismo, cui si accompagna un impulso all’azione e alcune reazioni fisiologiche interne, ognuna delle quali designa diverse risposte emotive (tristezza, gioia, rabbia ecc.). I SENTIMENTI sono stati d’animo, ovvero, condizioni cognitivo-affettive che durano più a lungo delle emozioni. Le PASSIONI sono invece sentimenti impetuosi, basati sui piaceri procurati dai sensi umani. La causa scatenante è una forte attrazione che la persona prova verso un oggetto/soggetto esterno.
Saper riconoscere e dare un nome a quello che ci succede, a livello prettamente cognitivo-emotivo, è il primo passo per poter lavorare su sè stessi, fare delle scelte, canalizzare le nostre energie e mantenere un buon equilibrio vitale.
Quante volte invece, succede l’esatto opposto? Siamo immersi talmente tanto dal turbinio degli eventi, che le emozioni si mescolano, le passioni si intensificano, non riusciamo più a capire cosa proviamo e ci sentiamo totalmente smarriti.
Respira. Respira ancora. E ricomincia.
È normale provare di tanto in tanto questa sensazione, quella di sentirsi confusi e di non sapere come stiamo. Anzi, ben vengano questi momenti in cui si ha la possibilità di fermarsi e fare chiarezza. Soprattutto perché, molte di queste volte, abbiamo la necessità di lasciar andare tante cose e… di piangere!
L’introspezione è una capacità fondamentale per il benessere della persona e non solo! Se crediamo fermamente che “i bambini ci guardano", ci osservano, imitano ed apprendono anche la modalità con cui affrontiamo noi stessi, allora è ancor più importante poter dare loro delle chiavi di lettura equilibrate attraverso il nostro esempio. Come? Parlando con loro, facendoci vedere per quello che siamo davvero e per ciò che proviamo. ESSERE AUTENTICI, questo è il segreto per educare alle emozioni, al loro riconoscimento e al loro divenire.
Perchè piangiamo?
Piangere è il primo mezzo di comunicazione che utilizziamo fin dalla nascita per esprimere come stiamo. Crescendo, bambini e bambine trovano altre modalità per trasmettere i loro bisogni e necessità: grazie al processo di socializzazione, apprendono modi di interazione differenti, aumentano le tipologie di emozioni provate e di risposta ad esse. Purtroppo, per molto tempo, quello che era un istinto primordiale e naturale, è stato inibito ed ha assunto una connotazione negativa: agli adulti, non era più socialmente “permesso” piangere.
“La nostra cultura spesso ci porta a considerare la tristezza come un qualcosa che è meglio nascondere, non mostrare. E questo è vero soprattutto in certi ambiti di vita, dove la sofferenza propria e altrui sembra essere poco tollerata o accettabile. Ci troviamo spesso immersi in contesti competitivi che non favoriscono la libera espressione di emozioni che potrebbero farci apparire deboli, fragili, non abbastanza performanti o vincenti.”
IPS CO, Istituto di Psicologia e Psicoterapia Comportamentale e Cognitiva, Castellani
Oggi finalmente iniziamo a riconoscere l’importanza di poter manifestare liberamente le nostre emozioni e quando lo facciamo, ci sentiamo subito meglio. La modalità con cui ci esprimiamo è personale e unica, e tutti abbiamo il diritto di non sentirci “sbagliati o in difetto” per il nostro modo di essere o di sentire.
Il meraviglioso albo illustrato “Perchè piangiamo?” di Pintadera e Sender, ci fa rivivere tutta una serie di situazioni in cui si può avere il desiderio di piangere. E, contrariamente a ciò che si può pensare, ci mostra che non si piange solo per tristezza, ma anche per rabbia, frustrazione, situazioni in cui non ci sentiamo capiti, per gioia… e in mille altre circostanze che viviamo quotidianamente.
Come sostenere ed accompagnare il pianto dei nostri bambini e delle nostre bambine?
L’atteggiamento dell’adulto dovrebbe essere accogliente e trasmettere calma, empatia e comprensione…
Come adulti dovremmo saper attendere, lasciare tempo e avere rispetto per le emozioni che sta provando il bambino o la bambina in quel determinato momento.
Questo perché, affiancandoci ai più piccoli in una modalità di ascolto e di accoglienza, permettiamo loro di sentirsi davvero liberi di esprimersi e di riconoscere il valore di ogni manifestazione emotiva.
Sarebbe opportuno, per esempio, evitare frasi che rimandino al fatto di non doverlo fare, come "Non piangere", "Mi fa male vederti piangere", "Devi sorridere". Piuttosto, aspettiamo qualche minuto e nel frattempo diamo loro rassicurazione e contenimento emotivo. Parole accoglienti potrebbero essere per esempio “Sono qui con te, va tutto bene” oppure “Piangi pure se hai voglia, poi ti sentirai meglio. Resto qui accanto a te".
Nei momenti difficili, di tristezza o pianto, non dimentichiamo di dire ai bambini che si tratta di una condizione passeggera, e che quindi poi torneranno a stare meglio. Questo permetterà loro di vivere l’esperienza senza troppa paura/angoscia, perché rassicurati dal fatto che poi torneremo nella loro condizione di benessere.
Auguro a tutti e tutte di avere sempre il coraggio e la volontà di sentir-ci davvero… di essere noi stessi e di riuscire ad esprimerci liberamente. Solo così, trasmetteremo questa grande ricchezza anche ai nostri bambini e alle nostre bambine.
A cura di Dott.ssa Martina Pinaroli, Pedagogista ed Educatrice, Co-titolare del Micronido Il Piccolo Pino
Se ti è piaciuto questo articolo e vuoi approfondire la tematica, leggi anche "Le emozioni dei bambini nei primi anni di vita: come viverle in famiglia!"
Bibliografia
- Belsky J, Psicologia dello sviluppo-Periodo prenatale, Infanzia e Adolescenza, Zanichelli, 2009
- Gottman, J., Intelligenza emotiva per un figlio: una guida per i genitori. Milano: Bur, 2015
Albi Illustrati
- Pintadera, Sender, Perché piangiamo? Fatatrac, 2020
- Norac, Dubois, Dolci parole, Babalibri, 2017
- Alemagna B., Le cose che passano, Topipittori, 2019
- Carioli, Possentini, L’alfabeto dei sentimenti, Fatatrac, 2019
- Llenas A, Il buco, Gribaudo, 2013
- Jeffers O, Il cuore e la bottiglia, Zoolibri, 2019
- De Griff S, Lacrime che volano via, Babalibri, 2009